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Grazie alla pandemia, l’utilizzo della messaggistica istantanea (prevalentemente WhatsApp) ha permesso di ricevere prescrizioni e impegnative per visite specialistiche ed esami senza doversi presentare presso lo studio del proprio medico di base. Ma i medici come vedono questo strumento?   

Un sondaggio fatto dall’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri di Firenze, che ha convolto 1541 professionisti di diverse specializzazioni, ha fatto emergere che il 79,2% comunica con i pazienti attraverso i cellulari. Secondo l’indagine appena lo 0,6% dei medici comunica con i pazienti solo verbalmente. Mentre l’email è adoperata solo dal 6,6% degli intervistati, risultando, quindi, una soluzione poco proficua.   

WhatsApp è l’app di comunicazione in assoluto più utilizzata (dall’84,3%). Dal sondaggio risulta che WhatsApp viene sfruttato per comunicare con i pazienti, per fissare appuntamenti, per inviare prescrizioni, per valutare esami e dare consigli terapeutici ai pazienti.

WhatsApp è riconosciuto tra gli odontoiatri come uno strumento che consente di dialogare più facilmente con i pazienti. Da tempo gli studi lo utilizzano per ricordare gli appuntamenti. Spesso si fa uso anche di messaggi vocali o video. Chiedere al paziente come sta dopo un intervento, dare un consiglio su come eseguire una terapia o ripulire un manufatto protesico con la viva voce ‘dello studio’ (odontoiatra, assistente, igienista che sia) rassicura il paziente, perché la prosodia della voce (intonazione, altezza, pause…) genera emozioni e coinvolgimento. L’applicazione di messaggistica consente di rimanere in contatto diretto con il paziente senza essere in diretta. Professionisti e pazienti sono presi da mille impegni, attraverso un messaggio, un vocale ma anche un video si può comunicare con il paziente, che può ascoltare e riascoltare nel caso di indicazioni terapeutiche quando è comodo.